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Nella Villa "I Glicini", nei dintorni di Firenze, un neolaureato, il dottor Federico Cinatti, assunto per un periodo di specializzazione neurologica, riesce ad aprire una breccia nella coriacea trincea di un anziano paziente, Giuliano. Ha inizio così un percorso terapeutico, intriso di confidenze, ritrosie e aperture improvvise: in questo sofferto itinerario verso la guarigione, il terapeuta cerca di aiutare il riottoso paziente, capace di mascherarsi continuamente, di mimetizzarsi e occultare elementi salienti della sua vita con intrigante tecnica affabulatoria. Ma proprio quando il giovane dottore sembra aver conseguito qualche risultato utile, Giuliano viene riaffidato alla propria famiglia ed è costretto ad abbandonare il centro; al momento del congedo però egli lascia a Cinatti una cassetta metallica in cui è conservato uno zibaldone di dolorose vicende biografi che, riflessioni, emblematici incontri con personaggi del passato e passioni giovanili irrisolte, che spingono l'uomo alla perenne ricerca di un equilibrio, sinonimo d'amore.